sabato 12 settembre 2015

VI FACCIO FARE UN GIRO CON ME E I MIEI PENSIERI NEL MIO NEIGHBORHOOD

Sono seduta sul divano di casa mia. "Casa mia", suona strano, ma ormai e' diventata casa mia e lo sarà ancora per 9 mesi.
Vedo le montagne, non sono propriamente verdi ma più desertiche. Sono un bel paesaggio pero'.
E' sabato pomeriggio e non so che fare, sono seduta qui sul divano, qualche volta mi alzo per prendere cibo e non faccio altro. Perché non camminare un po'?, mi chiedo.

Cosi' mi alzo, prendo una bottiglietta d'acqua (il caldo dell'Arizona non scherza anche a settembre, 40 gradi) ed esco di casa.











Queste strade senza mezzo uomo, la casella delle lettere (seppur diversa da quella che tutti si aspettano da quella americana) , la bandiera americana messa con orgoglio davanti casa, questo paesaggio con questa montagna che da casa mia non vedrei mai,  mi fa realizzare che sono in America. Che sono qui da più di due mesi e ieri, 11 settembre, era un anno dalla scoperta che ero passata nel programma e che sarei diventata un exchange student. Ma adesso sto camminando e posso vedere tutte queste bellissime cose che mi hanno sempre fatto pensare all'America. Cose che mi aspettavo, cose che ho sognato, immaginato, sognato per un anno. E adesso sono qui da due mesi e mi sembrano normali, i am got used to.
Continuo a camminare finche' non arrivo alla via che mi portera' alla via principale.
Anche il segnale che indica la via e' diverso, ma non lo noto più. Ormai quello italiano e' diverso da questo, non il contrario. (ovviamente vi lascio questa foto anche per ridere un po', guardate il nome della via.)



Vorrei un po' sgranchirmi le gambe e anche un posto all'ombra visto il sole che spacca le pietre. Ma qui panchine sono impossibili da trovare; non si cammina. Non mancano infatti le persone che mi guardano dalla macchina. Io continuo a camminare a testa alta alla ricerca di una panchina. Dopo più di un miglio, la trovo. Solo perché sono arrivata nella clubhouse. 
Swimming Pool

Ancora montagna, la amo.

Mountains in the back

Lake

Panchina finalmente. Mi metto a sedere e inizio a scrivere questo post.
Fa troppo caldo e proseguo dritta per la mia via: arrivare all'ingresso della mia community.
Continuo a camminare e penso a cosa e' cambiato da un anno a questa parte. Mi ricordo un anno fa, quando seppi che sarei partita. Iniziai a saltare per la casa per la felicita',  solo poco prima ne stavo parlando con una mia amica, a pallavolo: di questa esperienza e di quanto la volessi fare, ma non l'avevo ancora detto a molte persone. Solo lei e le mie migliori amiche, avevo appena fatto (qualche giorno prima) la chiamata Skype con Giovanna, in quanto stava decidendo gli ultimi posti e mi voleva risentire. Aveva detto una frase, che adesso non ricordo, che mi fece pensare che molto probabilmente sarei partita. Così ne stavo parlando con questa mia amica, e appena tornata da pallavolo anche con i miei. Avevo iniziato a leggere i blog in quel periodo, ero davvero fissata. Dovevo partire. Così i miei mi dissero "se ti diciamo una cosa tu devi nonmiricordo" e così me lo dissero. Ero davvero troppo felice. Adesso potevo davvero dire che il mio sogno si stava realizzando. Certo mancavano più di 300 giorni, era lontano. Mancava un anno, ero ancora all' inizio dell'anno scolastico. E poi ho conosciuto Andrea, il primo ragazzo con cui ho iniziato a parlare. Anche lui con l'inps, anche lui della Puglia e addirittura dello stesso posto in cui vado io al mare. Abbiamo iniziato a parlare, a fantasticare su tutto. Dall'application, al "io non voglio andare in Texas'' fino alle vacanze di Natale quando scoprimmo la possibilità di fare i viaggi con le nostre associazioni: Grand Canyon, New York, Los Angeles, San Francisco, Hawaii…
Tutto era un crescere di informazioni che si aggiungevano a quello che avevamo scoperto. Arrivati a quel periodo inizio a diventare una stalker davvero in gamba. Tutto ciò che volevo sapere, riuscivo a sapere. Inizio a parlare anche con Maria, ex exchange student (in quel tempo attuale, lol) e i mesi passano. Mi invia una cartolina da NY, a Marzo. Mi racconta dell'associazione, delle esperienze, di tutto. 
Continua la mia opera di stalking, inizio a conoscere meglio gli Stati. Inizio a stalkerare le local cordinator. 
Andrea riceve la famiglia.
Io ancora senza, ma ero sicura di non andare in Colorado.
Mi fisso sempre di più, perdo tempo invece di studiare. Cosa di cui mi sono pentita. (solo nei giorni d'ansia prima dei quadri)
Inizio a parlare sempre più con Lucia che forse cambia associazione e passa ad Interstudio con la borsa di studio dell'Inps.
Arriva Aprile. Aprile. Che mese Aprile. Si avvicina l' orientation e si avvicina la partenza.
Il 27 aprile ero stanca, stanca di aspettare, stanca di aspettare così tanti mesi per una famiglia, la MIA famiglia. E faccio quello che stava cercando di fare Lucia: cercarsi una famiglia da sola.
Scrivo su twitter "I live in Phoenix" o una cosa del genere; perche' volevo andare in Arizona. Perche' era calda e vicina alla California e allo stesso tempo simile ad essa. Trovo una ragazza che vive a Gilbert, con cui inizio a parlare, non era la famiglia dei miei sogni forse, ma la volevo, la volevo così tanto, volevo una famiglia. Lei era simpatica, si interessava a me e mi disse che avrebbe chiesto alla mamma se mi avrebbero potuto ospitare. Non viaggiavano molto, ma non mi interessava. Ero felice, avevo una possibilità concreta. Lei va a letto. E il giorno dopo la notizia, QUELLA notizia. Una famiglia, proprio a Gilbert. Io lo chiamo destino.
Poi arriva l'orientation, la fine della scuola, la partenza.
E adesso eccomi qui, a camminare per queste strade…Non ci credo, seriamente.


Si torna a casa dopo aver fatto 2.4 km, me ne aspettano altrettanti.

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